top of page

Nesso di condominialità: lo conosci?

Immagine del redattore: Studio ZaffaroniStudio Zaffaroni

Qual è la sua funzione nella valutazione di un complesso immobiliare? Scopriamo insieme nell'articolo!



Quando un tecnico specializzato – sia esso un geometra o un ingegnere – viene incaricato di effettuare una valutazione complessiva di un immobile, un palazzo o un complesso di edifici residenziali, uno dei parametri da cui inizia la sua stima è quello che viene comunemente rinominato come nesso di condominialità.

Stiamo parlando del criterio che indica se sussistano le condizioni minime sufficienti affinché un insieme circoscritto di unità immobiliari possa essere classificato come condominio. Esistono infatti delle caratteristiche individuate dalla legge che devono necessariamente concretizzarsi al fine di istituire un soggetto giuridico di questo tipo a livello ufficiale.


Perché è importante il nesso di condominialità

In particolare, per valutare se siamo in presenza di un nesso di condominialità, bisogna innanzitutto osservare la fisionomia estetica e la forma giuridica della situazione che si va ad analizzare. A livello generale, il dato imprescindibile da cui partire è la titolarità del diritto di proprietà sulle aree comuni.


Quando un numero imprecisato di proprietari può vantare il diritto ad usufruire di una serie di spazi condivisi, allora possiamo affermare con certezza di trovarci di fronte ad una situazione di condominio.


Quando occorre valutare il nesso di condominialità

È bene specificare che queste aree di condivisione non devono necessariamente essere contigue a tutti gli alloggi interessati: si pensi al caso dei condomini istituiti tra casette dislocate in maniera ravvicinata ma non adiacenti, scenario sempre più frequente nei quartieri residenziali delle grandi città.

Addirittura, in alcuni casi, il nesso di condominialità prescinde dalla presenza di edifici confinanti con la struttura interessata, in quanto può succedere che vi siano garage, autorimesse o magazzini limitrofi alle abitazioni ma che rientrano nell’esclusiva proprietà di uno solo dei proprietari. Non è dunque l’elemento spaziale a fare la differenza nella valutazione complessiva, bensì la titolarità dei diritti di usufrutto da parte dei singoli condòmini.


* Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.

0 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


Magazine

bottom of page