Gli interventi del nuovo sistema di incentivi punterebbero a centrare gli obiettivi della Direttiva Case Green, che stabilisce il miglioramento delle performance energetiche degli edifici meno efficienti entro il 2035.
Il governo starebbe preparando un riordino delle detrazioni fiscali, con un nuovo Ecobonus più selettivo e incentivi legati alla performance energetica. Possibili finanziamenti a tasso agevolato per i proprietari in difficoltà.
Ad anticipare alcuni dettagli delle novità fiscali in arrivo è intervenuta, pochi giorni fa, la viceministra al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vannia Gava, che ha precisato come il nuovo Ecobonus 2025 sarà meno generoso e molto più selettivo rispetto al passato, con un occhio di riguardo per l’efficienza reale degli edifici e per le categorie sociali più vulnerabili.
Le linee guide delle prossime agevolazioni fiscali
Il piano delineato nelle linee guida presentate il 25 settembre 2024 prevede una rimodulazione degli incentivi in funzione dei risultati energetici effettivamente raggiunti dagli edifici dopo gli interventi di efficientamento.
La durata delle agevolazioni sarebbe almeno decennale e i benefici potrebbero crescere in base al livello di miglioramento energetico ottenuto. Allo stesso tempo, i bonus per interventi singoli sarebbero ridotti, favorendo invece progetti che mirano a trasformazioni più ampie e significative.
Tra le novità in discussione, emerge la possibilità di introdurre finanziamenti a tasso agevolato, volti a coprire fino al 100% dei costi d’investimento, con condizioni particolarmente favorevoli per le persone in condizione di povertà energetica. Questo tipo di supporto finanziario verrebbe coordinato anche con la riforma del Fondo nazionale per l’efficienza energetica, per massimizzare le sinergie disponibili.
Verso incentivi più mirati e sostenibili
Gli interventi del nuovo sistema di incentivi punterebbero a centrare gli obiettivi della Direttiva UE 2023/1791 e della cosiddetta Direttive Casa Green, che stabilisce il miglioramento delle performance energetiche degli edifici meno efficienti entro il 2035.
La priorità verrebbe data ai proprietari di immobili in bassa classe energetica, come prime case in situazioni di povertà energetica. Resterebbero invece esclusi gli immobili di lusso e le tecnologie a combustibili fossili, con particolare riferimento alle caldaie, il cui graduale abbandono è previsto entro il 2040.
L’approccio integrato prospettato dal Mase, secondo quanto dichiarato dalla viceministra Gava, mirerebbe a superare la frammentazione attuale degli incentivi, cercando di renderli più efficaci e indirizzati verso un concreto miglioramento delle condizioni energetiche del parco immobiliare italiano.
L’obiettivo generale sarebbe non solo una maggiore sostenibilità, ma anche un miglior impatto sociale, con misure di sostegno specifico per le fasce più vulnerabili.
Questo nuovo quadro degli incentivi, se approvato, rappresenterebbe un importante cambio di rotta rispetto al passato, riducendo le agevolazioni “a pioggia” in favore di misure mirate e vincolate a risultati tangibili.
Meno detrazioni fiscali e più certificati bianchi per l’efficienza energetica
Il Piano Strutturale di Bilancio (PSB), che il Governo si appresta a trasmettere alle Camere in vista del successivo inoltro alla Commissione europea, suggerisce un cambio di strategia per incentivare l’efficienza energetica degli edifici residenziali in Italia, riducendo il ruolo delle detrazioni fiscali come ecobonus e superbonus.
Al loro posto, il Governo intende creare un “mercato dei certificati bianchi” per il settore residenziale civile. I certificati bianchi sono titoli negoziabili che attestano il risparmio energetico e attualmente sono utilizzati principalmente nel settore industriale. L’idea è di estenderne l’uso alle abitazioni private, in modo che chi possiede immobili efficienti possa vendere queste certificazioni a chi inquina di più, creando un incentivo economico per migliorare le prestazioni energetiche senza ricorrere a fondi pubblici.
L’obiettivo del PSB è di allinearsi con la direttiva europea sulle Case Green, che richiede un risparmio energetico del 16% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2020.
Un’altra azione prevista è la creazione di un archivio “Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica“, che sarà reso pubblico e integrato con il catasto, migliorando la trasparenza e accessibilità delle informazioni energetiche degli edifici. Il Piano suggerisce inoltre modifiche ai regolamenti condominiali per facilitare l’efficienza energetica, rimuovendo le barriere amministrative che spesso ostacolano i progetti di efficientamento.
Questa nuova strategia mira a bilanciare la necessità di ridurre il consumo energetico con l’obiettivo di una transizione equa e sostenibile, in cui il carico economico venga trasferito in parte al mercato, stimolando al contempo il coinvolgimento attivo dei cittadini.
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