Il quieto vivere condominiale è spesso minacciato da disturbi sonori provenienti da vicini poco attenti o poco rispettosi delle regole. Tra le più comuni fonti di conflitto, vi sono le televisioni lasciate accese ad alto volume durante le ore notturne. Questo comportamento non solo arreca fastidio ai vicini, ma può anche costituire una violazione delle norme di convivenza.
Cosa dice la legge riguardo a questa situazione? Si può considerare reato il volume troppo alto di una tv durante le ore di riposo? Quali sono le possibili conseguenze per chi infrange le regole di rispetto della quiete pubblica all’interno di un condominio?
Esaminiamo da vicino la questione, esplorando le leggi in materia e delineando le potenziali sanzioni per coloro che disturbano il riposo altrui con la TV accesa ad alto volume durante le ore notturne.
I rumori molesti in condominio
In un condominio, i rumori provenienti dagli appartamenti vicini possono essere spesso fastidiosi. Tuttavia, vi è una chiara distinzione tra un rumore che può configurarsi come reato di “disturbo alla quiete pubblica” e quello che rientra nei normali rapporti di vicinato e nella vita quotidiana di ognuno di noi.
La legge non fornisce una soglia precisa, lasciando al giudice il compito di valutare la situazione caso per caso, in base alla “normale tollerabilità”. Sebbene possa sembrare un concetto scontato, il legislatore ha inteso affidare al giudice la determinazione di ciò che è tollerabile e ciò che non lo è, tenendo conto delle condizioni ambientali circostanti.
Per evitare sentenze discordanti, molti giudici adottano un criterio empirico: considerano il rumore illecito se supera di 3 decibel il rumore di fondo. Di conseguenza, durante la notte, quando il contesto ambientale è generalmente più silenzioso, è più facile superare questa soglia, aumentando il rischio di configurare una violazione della quiete pubblica.
Quando è reato tenere la televisione accesa di notte ad alto volume?
Secondo la legge, il reato di disturbo alla quiete pubblica viene configurato quando i rumori sono percepiti da un “numero indeterminato di persone”. Pertanto, se il suono della TV viene udito da un numero considerevole di persone, come tutti i condomini dell’edificio o quelli del quartiere, allora si tratta di un reato e si può ricorrere alla chiamata delle forze dell’ordine, e querelare il vicino molesto.
In particolar modo se il fatto avviene durante le ore di riposo e notturne: in questo caso, si rischiano pesanti sanzioni, il risarcimento dei danni e anche una reclusione che può arrivare sino a 3 mesi.
Tv accesa che crea un illecito civile
Qualora il volume della televisione del vicino sia sì fastidioso, ma non raggiunga persone oltre a quelle che abitano nelle immediate vicinanze, in questo caso si configura un illecito civile, e non un reato.
Una prima azione che si potrebbe intraprendere è quella di avvertire l’amministratore condominiale, considerando tuttavia che questa figura non è un mediatore tra liti tra privati. L’amministratore però potrebbe intimare, tramite un avviso affisso nel condominio, di rispettare le indicazioni presenti nel regolamento condominiale, cioè il limitare i rumori eccessivi nella fascia oraria indicata come “ore di riposo”.
Se l’amministratore non dovesse proseguire con quanto richiesto, e se l’azione dovesse risultare inutile, i condomini infastiditi possono intraprendere un‘azione legale attraverso un ricorso al tribunale civile, con l’assistenza del proprio avvocato. È importante notare che le spese legali saranno anticipate dai querelanti.
Nel ricorso, si chiederà al giudice di emettere un decreto che ordini al colpevole di interrompere i rumori molesti e di astenersi dal ripeterli in futuro. Inoltre, potrebbe essere richiesta una sanzione economica per ogni giorno di inottemperanza a tale comando.
In una fase successiva, si potrebbe avviare una causa per ottenere un risarcimento danni, ma solo se è possibile dimostrare i danni subiti alla salute o alla serenità quotidiana a causa del disturbo. Questo potrebbe richiedere prove mediche, testimonianze o perizie fonometriche.
In sintesi, la distinzione tra reato e illecito civile si configura in base all’entità del rumore prodotto dal televisore acceso durante la notte. Se il volume è tale da arrivare a creare un disturbo per la quiete pubblica, ecco che si commette reato. Se il volume della tv accesa, pur essendo molesto, non arrivare a creare un danno così vasto, si configura un illecito civile e pertanto le azioni da intraprendere sono differenti
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