Come correggere i dati del catasto, come si cambia il nominativo al catasto e cosa fare se al catasto non risulti proprietario: rispondiamo a tutte le domande.
Intestare correttamente un immobile presso il catasto è essenziale per garantire la certezza giuridica della proprietà. Tuttavia, possono verificarsi situazioni in cui i dati catastali non corrispondono alla realtà, causando disagi e complicanze burocratiche.
Esploriamo quindi le procedure necessarie per correggere i dati del catasto, rispondendo a domande comuni, ad esempio come si cambia il nominativo al catasto, come sistemare un errore catastale e cosa fare se al catasto non risulti proprietario.
Come correggere dati catastali errati?
Nel caso in cui siano stati verificati degli errori durante il processo di elaborazione della domanda di voltura catastale e si è in possesso della relativa nota di deposito, è necessario presentare un’istanza di rettifica dei dati catastali, al fine di correggerli. È fondamentale allegare alla richiesta anche la ricevuta del pagamento dei tributi per evitare di doverli versare nuovamente.
La richiesta di correzione dei dati catastali può essere inoltrata agli uffici provinciali dell’Agenzia delle Entrate – Territorio. In alternativa,è possibile utilizzare il servizio online “contact center”, ma esclusivamente nei casi in cui sia necessario correggere i dati personali, i dati dell’Immobile, eventuali errori negli indirizzi o per segnalare incoerenze.
Al fine di sistemare un errore catastale, il richiedente dovrà fornire agli uffici dell’Agenzia delle Entrate o ai servizi on-line:
le proprie generalità;
i dati catastali dell’immobile;
la situazione riscontrata;
tutte le informazioni utili per correggere l’errore.
Ma cosa serve per presentare l’istanza di correzione dei dati catastali? In questi casi è necessario possedere l’identificativo catastale dell’immobile (foglio, particella, subalterno), che può essere ottenuto tramite una visura catastale, e gli estremi dell’atto notarile di acquisto (o altro atto pubblico), oppure della dichiarazione di successione, della domanda di voltura catastale o della denuncia al catasto di nuova costruzione o di variazione.
Correzione o voltura catastale: quali sono le differenze
Talvolta, la correzione, e dunque l’istanza di rettifica dei dati catastali, non è abbastanza. Questo accade principalmente quando l’immobile risulta ancora intestato al vecchio proprietario, nel caso in cui il trasferimento non sia stato mai denunciato o mai inserito nella banca dati catastale. In questi casi, dunque, si rende necessario procedere tramite una visura catastale, con annesso pagamento dei tributi catastali.
Per procedere con la voltura catastale, l’istanza può essere presentata presso l’ufficio provinciale dell’Agenzia delle Entrate – Territorio oppure inviata tramite posta raccomandata o posta elettronica certificata all’indirizzo PEC dell’ufficio provinciale competente.
La domanda di voltura catastale per correggere i dati del catasto può essere compilata utilizzando il software “voltura” e presentando allo sportello dell’ufficio competente il supporto informatico, contenente il modello digitale della domanda e la stampa dello stesso, datata e firmata, oppure compilando il modello cartaceo, reperibile sul sito e presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate – Territorio.
Entro 15 giorni dalla data di presentazione della domanda di voltura, l’Agenzia delle Entrate/Territorio procede all’aggiornamento dei dati catastali nei suoi archivi informatici.
Quanto si paga per correggere i dati al Catasto?
Come abbiamo visto, dunque, le procedure per correggere i dati catastali sono due, con due costi differenti.
La richiesta di correzione per errori imputabili all’ufficio è gratuita e può essere presentata su carta semplice. Tuttavia, se la richiesta viene presentata per errori non ascrivibili all’Agenzia delle Entrate, è prevista l’applicazione dell’imposta di bollo. Questa può essere pagata tramite “marca da bollo”, oppure utilizzando il modello F24 Elide o il POS direttamente in ufficio.
Il discorso è invece diverso per la voltura catastale: per presentare la domanda di voltura catastale, infatti, è necessario versare 55 euro a titolo di tributo speciale catastale, e 16 euro per l’imposta di bollo per ogni 4 pagine della domanda.
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