Il POS, o Piano Operativo di Sicurezza, è obbligatorio in ogni cantiere: ecco tutto quello che c'è da sapere su questo documento.

POS è l’acronimo di Piano Operativo di Sicurezza, tra i documenti più importanti per poter avviare un cantiere che rispetti tutti i criteri di sicurezza. Scopriamo che cos’è, a cosa serve, chi deve redigerlo e quando è obbligatorio il POS.
Cos’è un POS
Il Piano Operativo di Sicurezza è un adempimento obbligatorio che descrive minuziosamente tutte le misure e le procedure di prevenzione e protezione a tutela della salute dei lavoratori di un cantiere. L’istituzione risale al 2003 con DPR 222/03.
Successivamente, è diventato parte dell’allegato XV del D.lgs 81.
Il POS è obbligatorio?
Il Piano Operativo di Sicurezza è da considerare sempre obbligatorio per le imprese che lavorano in cantiere, anche se in subappalto, mobile o temporaneo. Ciascun cantiere deve avere un proprio POS.
Il POS non è invece obbligatorio nel caso di imprese pubbliche e lavoratori autonomi.
Chi deve redigere il POS
Il datore di lavoro dell’impresa che esegue il cantiere è il responsabile della redazione del POS che deve valutare i rischi per i lavoratori e prevedere misure di prevenzione e protezione, organizzando la sicurezza del cantiere stesso.
Se in un cantiere lavorano più imprese, bisogna redigere un POS per ogni impresa.
A chi va consegnato
Il datore di lavoro deve consegnare il POS al CSE, o coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione, prima dell’avvio dei lavori.
Si tratta della figura professionale che ha il compito di garantire il rispetto effettivo delle norme di sicurezza in cantiere.
Cosa deve contenere il POS
Secondo quanto stabilito dall’allegato XV al Testo Unito, il POS deve contenere:
tutti i dati dell’impresa esecutrice, inclusi sede, recapiti, nomi dei responsabili della sicurezza, numero dei lavoratori e loro qualifiche;
le mansioni relative alla sicurezza attive in cantiere;
la descrizione delle attività del cantiere e i turni di lavoro;
l’elenco di ponteggi, impianti e macchine in uso;
l’elenco delle eventuali sostanze pericolose utilizzate;
il rapporto di valutazione del rumore;
le misure di prevenzione e protezione e le procedure complementari;
l’elenco dei dispositivi di sicurezza in dotazione ai lavoratori;
i documenti sull’informazione e la formazione dei lavoratori.
Sanzioni in caso di inadempienza
Essendo obbligatorio, la mancanza del POS – per inadempienza o per irregolarità nella redazione – comporta sanzioni stabilite dal D.lgs 81/08 che possono andare da 3000 a 15.000 euro. Nei casi più gravi di inadempienza, il datore di lavoro che non redige il POS rischia anche una pena detentiva che può arrivare a 8 mesi.
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