Tutto quello che devi sapere su come come registrare il contratto di affitto per evitare la multa.

La regola dice che il contratto di locazione tra inquilino e proprietario della casa va registrato. Ma non avviene sempre. Cosa si rischia evitando di registrare il contratto d’affitto. Le conseguenze riguardano solo il proprietario o anche l’inquilino? Scopriamo cosa succede se il contratto di affitto non viene registrato e se si può incorrere in una multa.
Affitti in nero: una pratica diffusa
Evitare di registrare il contratto di locazione significa a tutti gli effetti che l’affitto è in nero. Pur essendo una pratica molto diffusa, è anche illegale. Dunque perché si fa? Perché gli inquilini spesso ottengono uno sconto sul canone di affitto mantenendo i pagamenti in nero mentre i proprietari risparmiano la quota di tasse da versare allo Stato.
Cosa significa affitto in nero
L’affitto in nero, o irregolare, non è un reato in sé e per sé ma si configura come illecito tributario visto che manca il dovuto versamento delle tasse relative alla locazione. L’affitto si definisce irregolare se:
il contratto di locazione non viene registrato
proprietario e inquilino non stipulano un vero contratto
il contratto di locazione è regolarmente registrato ma dichiarando un canone di locazione inferiore a quello reale
Come si registra il contratto di locazione
Secondo la legge 431/1998, il proprietario che cede un immobile in locazione ha l’obbligo di registrare il contratto all’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla firma. Un contratto che non venga regolarmente registrato entro i termini è di fatto nullo.
Registrazione tardiva del contratto
Se il contratto non viene registrato entro 30 giorni da quando è stato stipulato, c’è la possibilità di rimediare appellandosi alla legge 190/2014. La legge consente di pagare l’imposta di registro sul contratto di locazione entro un tempo più lungo, rimediando all’irregolarità. La sanzione pecuniaria a cui si va incontro per la mancata registrazione in questo caso viene ridotta.
A quanto ammonta la sanzione pecuniaria?
Dipende dalle tempistiche. Viene calcolata aumentando l’imposta di una percentuale compresa tra il 6% e il 20% a seconda del momento in cui si adempie alla registrazione. La percentuale più alta si applica se il contratto viene registrato a 2 anni da quando è stato stipulato. Va ricordato che a queste cifre bisogna poi aggiungere gli interessi di mora.
Chi paga se il contratto non viene registrato
Se il contratto non viene registrato, evitando il versamento dell'imposta di registro, si considerano responsabili tanto il locatario quanto l’inquilino. In questo caso la sanzione per il mancato pagamento dell’imposta può diventare molto salata perché consiste nell’aumento dal 60% al 120% dell’imposta stessa.
Se invece il proprietario registra il contratto ma dichiara un canone di affitto più basso, l’imposta non versata viene aumentata dal 90% al 120%.
Inoltre, dal momento che il locatore riceve una parte di reddito dall’affitto, si considera inadempiente anche nel versamento dell’Irpef e potrà subire un controllo fiscale nei 5 anni successivi alla multa per mancata registrazione.
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